Ricostruire
le vicende storiche della propria famiglia non è impresa facile.
Soprattutto se le sue radici affondano profonde nel terreno del tempo.
Mi è sempre interessato conoscere i miei antenati, sapere da
dove venissero, cosa facessero, perché avessero assunto quel
cognome e come conducessero le proprie esistenze.Le generazioni che
mi hanno preceduto, rappresentano , per me, un patrimonio perché
mi danno memoria della mia provenienza.E' vero che l'unica dimensione
temporale che ci è data da vivere è il presente.
Il passato è ormai trascorso e il futuro un'ipotesi, un'incognita
che attende di essere vissuta e decifrata. Ma noi siamo anche il nostro
passato.Ricomporre, documenti alla mano, non sempre di facile reperibilità
l'albero genealogico della famiglia Brindisi (che conserva il proprio
cognome da quasi 500 anni) ha comportato un grande impegnoSi deve,
questa esatto e meticoloso lavoro, a Raffaella Brindisi Setari che,
con la passione di chi ama la conoscenza, unita alla sua preparazione
di docente di storia , nonché di pazienza è riuscita
ad avventurarsi sino al 1663 , anno di nascita del capostipite Thomas.Molte
famiglie del sud Italia non riescono a rintracciare quei documenti
così importanti per risalire alla loro genealogia. Lo si deve
alle complesse vicende storiche e ambientali che hanno contraddistinto
la storia della nostra PenisolaI Brindisi devono il loro cognome al
toponimico del luogo che li accolse.
Veniamo da lontano, probabilmente dalla Spagna stando ai racconti
di mio nonno Nicola che mi intratteneva interi pomeriggi con le vicende
di personaggi con una certa predisposizione all'avventura, al nuovo,
capaci di spostarsi in luoghi non propriamente comodissimi da raggiungere,
intellettualmente vivaci.Chiunque si riconoscesse parte della famiglia
Brindisi, ovunque fosse, si senta libero di scrivere a questo sito.
E' probabile che ci ritroveremo
Maria
Miriam Brindisi

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